Rebirth Rebirth Expansion
Diablo Expansion: The Rebirth
 
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La taverna di Tristam (only gdr on)
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-=Sky Von Carstein=-
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PostPosted: Thu Mar 23, 2006 10:44 am    Post subject: (No subject) Reply with quote

..Una ventata molto Violenta spalanco la porta della Taverna, un Gelido Vento percosa la stanza a grandi passi e con esso un ombra.Era alto 1.94m , incappucciato Totalmente e vestito del color pi? nero. Aveva con see una Spada al Fianco e un bastone da mago intarsato finemente con del legno color Ebano.
Alla Fine una voce gelida usc? da sotto il capuccio:
<Salve Ogden> *con un cenno del bastone risplendente di riflessi ebano*
Ogden:<? Passato Tempo dall'ultima volta che ci hai fatto visita. Cosa ti porta di Nuovo Nelle Nostre terre.. sono passati anni oramai e..>
*Con un gesto del nero Bastone lo Fece Zittire*
i clienti della locanda si girarono a fissarlo, cos? di istinto si avvicinarono a lui per guardarlo meglio, tuttavia quando i suoi occhi rossi fissarono quelli dei clienti rimasero paralizzati dalla paura. Cos? Se Ne tornarono a sedere.
Ogden:<Lord Sky!> *esclam?*
Ogden:<Attenzione alle gesta Per Dio!>
<scusa Ogden, ma sono passati molti anni da quando sono stato con tutte queste persone intorno> *rispose con una calma e serenit? impressionante*
Ogden:<Vorresti Inoltrarti di Nuovo Laggi??!>
<Si.> *dopo quel si si zitt? mentre Tranfugiava il Suo sidro*
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Arojy
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PostPosted: Sat Apr 01, 2006 9:10 pm    Post subject: (No subject) Reply with quote

Molte lune erano passate, molti viandandi aveva visto passare Odgen..
Tanti tra questi si erano fermati ad ammirare i cambiamenti apportati a Tristram.. altri invece si erano mossi per fermare le forze del Male.. rinate.
Tutti nella locanda sfoggiavano le nuove armature e il loro livello di combattimento.. quando tutt'ad un tratto entr? uno stregone col viso scoperto.. Alcuni dei presenti si alzarono di scatto.. :<Arojy!!> e corsero ad abbracciarlo.. altri, non conoscendo l'origine di quel misterioso personaggio, restarono sulle loro.
Lo stregone ricambi? il saluto e ad un tratto Odgen, attirato dalla confusione creatasi nella Locanda, si avvicin? e con un cenno salut? il "nuovo" arrivato.
Nel bel mezzo della sera lo stregone, parso spontaneo fino a quel momento, divenne teso..
Sentiva qualcosa nell'aria, non sapeva bene cosa ma sentiva qualcosa..
ECCO COS'ERA!!
Lo stregone si gir? di scatto e il suo occhio venne attirato, nel bel mezzo di nu gruppo di mercenari, da uno..
:<Ne ? passato di tempo.. Potevate anche lavarvi.. Ne ? passato di tempo da quando mi insegnava a duellare tra le colonne del vecchio Dungeon di Tristram.. vero, Sir Sky..?>
Dopo esser rimasto a parlare delle varie avventure trascorse in qeusti anni, lo Stregone si alz? dalla sedia, salut? con un cenno i presenti, salut? il suo ormai "ex" Maestro ed Odgen, si avvio verso la porta, la apr? ma giusto prima di richiuderla..
:<Maestro, state attento.. Molti viaggiatori sono arrivati alla nuova Tristram, alcuni di questi sono nuovi ed inesperti ma altri.. bh?.. mi sembra di aver gi? sentito i loro nomi..questi rieccheggiano ancora nel cimitero della Vecchia Tristram.. Tenete gli occhi aperti e la staffa pronta..>
E con queste parole chiuse la porta lasciandoa tutti i presenti un'aria di curiosit?.. e, perch? no.. di paura.
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Re-Light_Breton
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PostPosted: Thu Apr 20, 2006 5:18 pm    Post subject: (No subject) Reply with quote

Nel cielo, i fulmini ricordarono all'umile servitore che la sua ora era di nuovo giunta.
Quel sudore, quella sporcizia inaudita... ormai ne era infestato. Alzandosi dal putrido terreno, spalanc? le braccia in aria ed url? il nome di Selene.
Ma non fu notte di Luce.
Fu notte di riflessioni, di pensieri. Di incontri.

Dov'erano finiti tutti? E' tutto cos? cambiato... eppure quel ricordo sorridente gli sobbalz? in volto. In un attimo, tutto fu chiaro.
"Ordunque, ? questa Tristam? Non era cos? che me la ricordavo... in quei giorni pieni di esaltanti allenamenti, in quei giorni in cui umili oggetti erano intorno al mio gracile corpo coperto di lividi. Quanto tempo ? passato?".
Avvicinandosi, zoppicando, ad una pozza, fece in modo da specchiarcisi.
"Lunga barba ed occhi stanchi... cosa rimane del Paladino che fu? Dove sono i miei Cavalieri... dov'? il mio Regno?", e toccandosi vicino alla cinta, si accorse che anche la magnifica Gungnir lo aveva abbandonato.

Perch? era l?, e dov'era stato fino a quel momento?
Pass? la notte sotto la piogga, cullandosi nei ricordi.
"Wallace, Shokon, Daviz, Parod... compagni di guerra, di tornei, dei momenti pi? magnificenti come di quelli pi? disastrosi. Non siamo mai caduti, non ci siamo mai arresi, abbiamo sempre combattuto con onore e nel nome del rispetto.
E tutti gli altri compagni... i Vampiri del fratello Baal, gli amici PL, i Lodoss molti dei quali ancora ricordo con affetto, Mary_Pain... i nemici/amici BpkD, i mille scontri ed i tanti sorrisi... tanti ricordi dentro tanti cassetti, ognuno dei quali ha un posto speciale nel mio cuore.
Ce n'eravamo andati... me ne ero andato. La nostra missione era finita, la malvagit? ci chiam? altrove.
Dunque, perch? sono di nuovo qua?
Non ho pi? i miei Sacri monili, la mia Gungnir... la mia luccicante armatura, n? la mia imponente Corona. Non ho pi? un Regno, non ho pi? un posto dove andare..."

Una lacrima cadde dallo stanco volto del Paladino, si mescol? alla fetida pozza proprio sotto di lui.

Di colp?, un tuono scatur? nel cielo e fece dondolare le sue tremule e nude gambe.
Per un attimo, tutto fu Luce.
Un fascio dal colore dell'arcobaleno scese dal cielo e colp? con violenza l'acqua circostante. Ogni singola pozza divent? energia.
Il Paladino accenn? un sorriso... cap? quello che sarebbe successo da l? a poco.
Si inginocchi?, pronto a Riceverla.
Ed Ella, non si fece attendere.
Molto tempo era passato, ma la sua leggiadra bellezza era sempre la solita. La sua Luce, sempre pi? splendente.
La pioggia cess? di cadere, il vento smise di soffiare.
Un candido volto gli si par? di fronte; si, era Lei.
"Cavaliere... odo i tuoi profondi lamenti da troppo tempo. Ti ho lasciato errare affinch? potessi ricordare e comprendere a pieno la tua vera missione. Adesso ? giunto il momento di alzarsi e di tornare a combattere. Adesso, sei pronto alle nuove difficolt? che ti si pareranno di fronte."

Il Cavaliere si prostr? totalmente, pieno di gioia e circondato dall'Antica Luce.
"Selene, Dea della Luce che riflette nell'oscurit? della notte... io sar? sempre il vostro servitore ma... ditemi, dov'? il mio Regno? Dove sono i miei compagni? Dove sono le mie armi? Non posso difendermi in queste condizioni... voi che mi vedete, come posso metter timore ai Demoni Oscuri?"
La Dea osserv? negli occhi il Paladino, avvicinandosi.
"Io mi ricordo chi ho di fronte. Sei tu, che non lo ricordi. Gli anni sono passati, la tua carne sta appassendo, le tue armi sono scomparse, i compagni sono fuggiti, il Regno ? andato distrutto..."
Il Cavaliere digrign? i denti con rabbia, e strinse i pugni fino a farsi male, con quel poco di forza che gli era rimasta.
"Ecco chi sei... Re Lightning Knight, Sovrano di Bretonnia, mio Protetto. La tua rabbia ti dar? forza, la tua volont? render? possibile ci? che reputi impossibile, la tua caparbiet? far? in modo che tutto intorno torner? a splendere come una volta. La tua Fede, ti render? pi? forte di prima, la tua mente sar? in grado di ringiovanire le tue stanche ossa. E' ora, il momento."

Il grugnito rabbioso si trasform? in lucente sorriso, anche se il fetore oscuro iniz? ad entrare nei suoi sensi.
"Ed io vi seguir?, mia Signora. Vi chiedo solo una semplice arma, non ho niente con cui difendermi e sento che il nemico ? gi? sui nostri passi!"
La Dea sogghign?.
"Ricordati... ricordati che lo scudo che indossavi non era pi? forte del Paladino che lo brandiva. Ricordati che Gungnir era imbattibile solo nelle tue mani... poich? eri tu che davi forza a ci? che avevi vicino... e non il contrario. Adesso va, segui le tue sensazioni, io veglier? sempre sui Cavalieri di Bretonnia".

Il cono di Luce colorata spar?, la pioggia torn? pi? battente di prima, il vento inizi? a soffiare incessante.
Il Cavaliere si alz? con fatica, e pens? con rinnovata speranza ad ogni singola parola che era stata proferita.

Non fece a tempo a concludere, per?, la sua riflessione.
Ud? uno strano brusio provenire dalle sue spalle...
Si gir? di scatto, il rumore cess?.
Cos? accadde altre tre volte, il rumore era sempre pi? vicino.
D'un tratto, si sent? afferrare per una spalla e cadde inesorabilmente.
Qualcosa lo stava graffiando, lacerando in modo frenetico, in una mescolanza di odori terribili e di urla agghiaccianti.

Riusc? in qualche modo a divincolarsi, ma le sue condizione erano tutto eccetto che buone.
Non riusciva a vedere, e stavolta neanche ad udire, ci? che lo aveva colpito.
Ma sapeva che il prossimo attacco gli sarebbe costato probabilmente la vita.

"Che misera fine... ho combattuto Demoni, reietti, banditi... ho incrociato la mia spada con i migliori guerrieri ed ora... eccomi qua, a morire senza poter reagire, contro un nemico invisibile e terribilmente affamato... no... non ho mai ceduto, non posso cedere adesso... proprio adesso...".

Si alz? in piedi con tutta la forza rimasta, pose le mani in segno di preghiera ed inizi? a pronunciare strane ed incomprensibili parole.
E come per incanto una miriade di piccole Luci gli comparirono intorno ed iniziarono rapidamente a penetrargli all'interno della pelle.

Inizi? a gridare, il dolore era insopportabile. Non ud? rumori, n? graffi. Forse il nemico era fuggito. Forse lo stava semplicemente attendendo... forse non era un "caso" che quell'evento stesse accadendo.

La sua carne torn? magicamente quella di prima. Anzi... decisamente meglio! La pelle aveva ripreso il suo splendido colore, le mani erano tornate forti e possenti. Le sue gambe, pi? potenti di prima.

Ma ecco che ud? di nuovo quel brusio. Stavolta, si gir? fulmineo e prese un grosso sasso raccolto da terra.
Il rumore si avvicinava, come la volta precedente. Sempre di pi?, sempre piu vicino.

Il Paladino si scans? un attimo prima che l'enorme bestia gli piombasse addosso, e con un rapido movimento gli fracass? quello che aveva tutta l'aria di essere il cranio.

"Per la Luce di Selene... un Re che stava per essere sconfitto da un semplice... semplice cane?". Non cap? mai cosa fosse. Troppo grosso e mostruoso per essere un cane, ma era l'unica somiglianza che in quel mentre gli sovvenne.

Gett? il sasso sanguinolento, e not?, scorgendo dopo qualche passo da una piccola rupe, la luce accesa di una piccola abitazione, che aveva tutta l'aria della vecchia Locanda di Tristam...
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zedzank
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PostPosted: Fri Apr 28, 2006 11:55 am    Post subject: Il cantastorie Reply with quote

Tutti si sedettero attorno al tavolo nella taverna reganva il silenzio così iniziai il mio racconto:

Mentre scendevo le scale di quel luogo sinistro sentivo il vento passarmi tra i capelli come ragnatale mortali che intrappolano l'anima e tutti i pensieri, quel luogo era più che terrificante, era come impremiato di un aura malvagia che lo rendeva a dir poco infernale, sulle pareti e sui pavimenti vi erano delle sagome umane come se vi ci fossero improgionate delle persone, e la debole luce delle torcie era così tenue da non poter appartenere a questo mondo. Avevo sentito parlare di questo luogo solo nelle leggende e nelle favole che si raccontano ai bambini per farli andare a dormire, non avrei mai creduto che potesse esistere davvero una porta per l'inferno sulla terra dei mortali, eppure era così, e io stavo percorrendo il suo infinito atrio, che scendeva nelle viscere della terra stessa.
Si dice che ci siano 10 piani di quella terribile struttura che si estende per centinaia e centinaia di metri nel sottosuolo, e ogni piano sia infestato da mostri e demoni della peggior specie, enormi tesori attendono chi riseca a raggiungere l'oscurità presente negli ultimi piani di quel posto orrendo... Ma non avevo idea di quali atrocità si nascondevano in quelle sale maledette.
La lunga scala era finita e ora mi trovavo in un grande salone così grande da non riuscire a vederne il fondo...
Sembrava una grande cupola il soffitto era alto e il mio sgurdo non lo raggiungeva, qui la luce delle fiaccole era ancora più tenue tanto che la maggior parte della sala era immersa nell'ombra, mille occhi minacciosi scrutavano dall'oscurità... Venni pervaso da un enorme senso di terrore quando quelle bestie iniziarono ad uscire una ad una dalle tenebre e da dietro ogni angolo finche non fui accerchiato da una decina di quelli che sembravano lupi ma al posto del pelo vi era solo la carne insanguinata e lacera, estrassi la mia lunga spada a due mani, era molto pesante e sentivo tutta la sua forza tra le mie mani.
Con un colpo spazzai via tre o quattro di quelle bestie tra le più vicine sentendo i latrati che orribili urla,spezzarono il silenzio che aleggiava nel salone, accesi la mia torcia e osservai il resto del branco che ancora mi circondava... I loro occhi rossi come il fuoco mi gurdavano con ferocia ma sembravano spaventati dalla luce della mia torcia, allontai allora quelli che erano appena sopraggiunti e attaccai subito il gruppo che si trovava alle mie spalle risucii ad ucciderne altri tre ma due erano solo feriti e sembravano furiosi... quando meno me lo aspettavo i pochi rimasti mi attaccarono tutti insieme, ma la mia amratura era resistente e nonostante l'enorme forza di quei demoni non riuscirono a scalfirla ,nonostante la rabbia con cui mi attaccavano cedettero uno dopo l'altro sotto i colpi dei miei fendenti.
Rimisi la spada nel fodero e spensi la mia torcia e inizia con cautela a esplorare la stanza...
Tenni e seguendo il muro nella sua lunghezza trovai che vi erano molte porte distanziate pochi metri una dall'altra, il buio non mi permetteva di riconoscere il materiale di cui erano fatte, ma la loro superfice fredda e il rumore metallico che producevano scontrandosi col mio pugnale mi suggeri che erano sicuramente metalliche. Provai subito a sfondarne una e scoprii con sorpresa che era già stata aperta, entrai in una stanza piccola e completamente buia cosi' dovetti riaccendere la mia torcia...
Quello che vidi era orribile... La stanza era piena di ossa e chiazze di sangue erano sparse sul pavimento, probabilmente ogniuna di quelle tanze era una gabbia dove erano stae rinchiuse le bestie che avevo affronato pocanzi...
Ma se erano stae liberate, allora doveva esserci qualcun'altro nel salone...
Mentre ero ancora concentrato su questi pensieri senti un lieve respiro che lentamente si avvicinava a me... Spensi velocemente la torcia e mi nascosi in una nicchia che si trovava dietro la porta quando questa era aperta e li aspettai in silenzio...
Nonostante non facessi il minimo rumore a poco a poco sentivo quel respiro avvicinarsi a me sempre di più e sempre più velocemente, era entrato proprio in questa stanza...
Attaccai l'essere appena sopraggiunto con tutte le mie forze e lo schiacciai sotto il peso della mia spada dopodichè riaccesi la torcia.
L'essere che avevo appena ucciso era una piccola creatura, assomigliava ad un omino in miniatura ma aveva una testa da demone e due corna orribili, probabilmente aveva trovato la stanza in cui mi ero nascosto fiutando il mio odore ma non aveva previsto un attacco a sopresa.
Il mio colpo gli aveva talgliato il corpo di netto in due parti e ora il pavimento era cosparso di una sostanza verdastra e appiccicosa che probabilmente era il sangue del demonio che avevo appena ucciso. Il piccoletto era equipaggiato malamente aveva una corazza di pelle un piccolo scudo di legno e una sciabola corta molto leggera ma di un metallo particolarmente resistente. L'armatura era scivolta come burro sotto il peso della mia lama affilata, quella creatura non aveva avuto scampo.
Presi con me la piccola sciabola e lasciai la stanza, iniziando a perlustrare il salone in lungo e in largo fino a che trovai delle scale che scendevano verso il livello successivo.

-Da Storie non pubblicate cap.1-
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zedzank
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PostPosted: Fri May 05, 2006 5:18 pm    Post subject: (No subject) Reply with quote

Il cantastorie intona una lugubre sonata e si appresta a continuare la seconda parte del racconto:

Le scale che avevo appena percorso erano finite ero appena giunto al livello inferiore...
Questo piano era diverso dal primo era illuminato e molto più ampio sembrava di essere in un antico castello, i muri in mattoni di pietra e i pavimenti di lastre di pesante marmo.
Grosse candele illuminavano il corridoio davanti a me, un corridoio talmente lungo da sembrare infinito...
Avanzai qualche passo dalla porta, e incomincia ad avanzare lungo quell'atrio, finche non raggiunsi una porta.
Entrai con cautela in una grande stanza, era ben arredata come se ci abitasse qualcuno, ma in quel momento probabilmente non si trovava li... Le pareti erano cosparse di trofei: armature elmi spade e grosse asce, probabilmente appartenute a guerrieri che si erano avventurati fino in queste stanze poi uccisi dal propietario di questa reggia...
Il sangue mi si raggielava nelle vene al solo pensiero di dover affrontare un mostro tanto forte, probabilmente un demone maggiore...
Etrassi Kjatar il flagello dalla sua custodia, quest'arma temibile era fatta con un materiale particolarmente suscettibile al sangue di demone, quando uno ne viene ferito inizia a perdere sangue e le ferite inferte rimarginano molto lentamente, inoltre quando essa viene a contatto con sangue di demone prende fuoco.. Ma non un fuoco normale, il sacro fuoco, che ne aumenta incredibilmente la potenza.. Con quest'arma avevo sconfitto centinaia di demoni, e affrontato ogni sorta di mostro...
Non toccai nulla di quanto avevo visto in quela stanza probabilmente il demone aveva incantato con delle maledizioni quegli oggetti e non potevo rischiare di caderne sotto l'effetto.
Avanzando per il corridoio inizia a percepire una forte presenza, probabilmente la creautra si stava avvicinando, estrassi una pergamena dalla cintura: abhel magh sohoi kalè. Una barriera magica si innalzo attorno a mè, mi sarebbe servita ne caso avesse cercato di annullare le mie forze o di scagliarmi qualche maledizione.
Avanzai ancora, a ogni passo sentivo che il demone mi si avvicnava sempre di più...
Boom, una palla di fuoco passo a pochi centimetri dalla mia testa seguita da un coltello che si pianto nel mio scudo, girai di scatto il mi flagello e colpii un braccio che stava per afferrarmi il collo, quel demone era di una velocita incredibile e la mia barriera era riuscita soltanto a deviare la sua palla di fuoco che altrimenti mi avrebbe sicuramente ucciso...
Il demone alzo un urlo tremendo, mentre il sangue usciva a fiotti dalla ferita che gli avevo procurato, mentre Kjatar iniziava a brillare sommessamente, non aveva assorbito abbastanza sangue per potersi accendere...
Il demone scaglio un altra palla di fuoco ma stavolta parai il colpo con il mio scudo, attacci il demone con una seconda frustata aprendo un altra ferita appena sotto il torace.
Kjatar si accese e il demone rimasto abbagliato dalla sua luce fece alcuni passi indietro, in un balzo gli saltai addosso sprofondando le tre teste del flagello nella sua carne.
Si piego su se stesso, il suo corpo in fiamme evaporo' in un fumo bluastro e la sua essenza sprofondo negli inferi.
Esplrai ogni stanza di quel luogo, raccolgiendo diversi sacchetti di monete d'oro e un elmo pieno fatto dello stesso materiale resitente della piccola scimitarra che faceva da equipaggiamento alla piccol acreatura del primo piano.
In fondo al corridoio non vi era una scala che scendeva ma un grosso portone molto pesante, che non riuscii a spostare di un millimetro nemmeno usando tutta la mia forza..Ogni speranza di proseguire sembrava ormai perduta.

-Da Storie non pubblicate cap.2-
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Arojy
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PostPosted: Tue Jun 06, 2006 12:57 am    Post subject: (No subject) Reply with quote

..e ad un tratto tutto si fermò.. Era come se fosse sempre stato li, davanti a quel bancone a parlare con Odgen riguardoa quegli strani avvenimenti che sono successi a Tristram nell'ultimo periodo..La sua armatura di un rosso corallino e di un nero pece che brillava per via del raggio della luna che si rifletteva contro la spallina. La pietra ni testa alla Staffa che dava uno strano effetto a tutto ciò che la circondava.. Quegli anelli mai visti prima che lo Stregone si tolse e fece sparire. L'elmo non sembrava essere il suo, era più grande della sua testa e non era sicuramente un copricapo che si adattava ad un Mago di tale levamento.. era sicuramente di origini vichinghe, sicuramente era un elmo appartenuto un temop ad un valoroso guerriero.
Era strano, sembrava non essere chi invece si nascondeva sotto quel buffo elmo..
Quando se lo tolse, lentamente com'erano tutti i suoi movimenti, Odgen lo guardò e gli sorrise.. Nno era come le prima volte che si era recato alla Taverna, non era esausto..
:<Quindi lo "Stregone" è veramente deciso a difendere questa Tristram?> chiede Odgen.
:<La miglior difesa è l'attacco, non mi resta che cercare di tornare alla vecchia forma dato che le rinnovate forze del Signore del male si stanno continuamente rinforzando.. e.. Bhè, fortunatamente in questi tempi vedo molti segni confortanti.. le freccie di precisi arcieri conficcate negli alberi.. i segni di bruciatura delle FireBall lanciate da veloci stregoni.. enormi massi distrutti da una singola spadata di un guerriero.. Sperando solo che tutto questo sia a nostro favore, potrei anche prendermi un pò di tempo per riposare la mente..>
:<Sono d'accordo. Ultimamente nella Locanda entrano parecchi visi noti che non si vedevano da molto tempo, TROPPO tempo oserei dire.. Spero vivamente anche io che questo sia un segno positivo..> rispose Odgen con aria amareggiata..
Lo Stregone, con un segno del capo, cercò di incoraggiare il vecchio Odgen poi, sempre con i suoi movimenti lentissimi, si rimise l'elmetto che non faticò ad entrare.
:<Questo è solo l'inizio vecchio amico, preparati tu e preparatevi tutti voi che verranno giorni dove il tempo dei pomeriggi trascorsi alla Taverna a bere e parlare in compagnia non ci saranno più, arriveranno giorni dove si potrà morire allenandosi nelle montagne, giorni dove la propria casa è la cosa meno sicura del mondo.. Nuvoloni incombono su questa città, che i deboli se ne vadano e i vigorosi di allenino, ne avranno bisogno..>
Detto questo, seguito da un inquietante tanto come surreale silenzio, la porta si chiuse lentamente fino a quando il raggio di luce della luna si ridusse a passare per la bassa fessura.
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