~DeeP~ Guest
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Posted: Fri Sep 01, 2006 3:57 am Post subject: Una decisione drastica |
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Il cavaliere lucente giunge alla fortezza degli Sfidanti,dopo una giornata passata ad allenarsi duramente nelle arti del duello e ad arginare l'incedere delle orde infernali nella vecchia Tristram...Trovandola desolata.
Nella bacheca è affisso, tagliente quanto un pugnale, il messaggio di Ser Wolf, di ritorno a Camelot, sua patria d'origine.
Lo Sfidante osserva a lungo e silenziosamente la bacheca, trovando anche il vecchio annuncio del proprio Sire, allontanatosi dal regno a tempo indeterminato, senza eleggere un reggente, per cause di forza maggiore.
Dei passi fanno distogliere lo sguardo del Cavaliere d'oro dalla bacheca.
Ser Kriesel.
Il giovane cavaliere era giunto anche lui al castello, e ora, dopo aver notato anch'egli il messaggio di Ser Wolf, osservava il suo compagno con occhi smarriti.
K:"Marte se ne è andato, Ser Wolf anche, Ser Nabir è scomparso senza lasciare alcun messaggio, così come Ser Malek..."
D:"Siamo rimasti soli..."
K:"..."
Lo sguardo dello Sfidante più anziano si soffermò su due brevi messaggi, i cui autori erano tali Ser Van Vought e Ser Thanatos...
D:"Marte non vorrebbe che finisse così..."
K:"Già..."
D *rivolgendosi al cielo* :"Scusatemi Sire, in qualità di Cavaliere d'oro e Sfidante della Morte di grado maggiore, mi arrogo il diritto di proclamarmi REGGENTE degli Sfidanti della Morte, in attesa del Vostro ritorno!"
K:"Ma...Ma..."
D:"Niente Ma! La gloria degli Sfidanti continuerà imperitura, e saremo NOI, con o senza il nostro Re, a tenere alto l'onore del nostro clan!"
...
K *sguainando la spada* : "Lunga vita agli Sfidanti!"
D *sguainando la spada* : "Lunga vita agli Sfidanti! Presto Ser Kriesel, mandate a chiamare Ser Van Vought e Ser Thanatos, li voglio a Corte il prima possibile!"
K:"Subito!"
Dopo che il giovane cavaliere si allontanò, il Cavaliere dalla spada di luce si avvicinò al solenne portone, finemente intarsiato, della sala del trono, del quale lui solo, oramai, aveva la chiave...
Girò la chiave nella toppa, e in un attimo si ritrovò nella stanza magnifica, un tempo teatro di numerosi ricevimenti e banchetti.
Diede anche un'occhiata al trono dorato, affiancato da due scranni legnosi di minor mole.
D *tra sè e sè* :"Non ne sono degno..."
Il nuovo reggente si avvicinò al trono, si spostò e si sedette su uno dei due scranni, tenendo con entrambe le mani l'elsa della spada, la cui punta toccava il duro pavimento, e poggiando la fronte sul pomo ingioiellato in fondo alla spada stessa.
Pensieri vorticosi affollavano la sua mente.
D:"Va bene così, Marte?" |
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